Lo chiamavano il “Manager della carità”. Dalla metà degli anni cinquanta dello scorso secolo al 1983, anno della sua morte, avvenuta all’età di 67 anni, il nome di Marcello Candia è risuonato nel cammino formativo della nostra adolescenza come un modello di uomo che liberamente aveva scelto di essere missionario della carità nel mondo.
Nato a Portici (Na), ma vissuto a Milano, Marcello Candia era un giovane e brillante imprenditore industriale quando decise di lasciare il ricco mondo della produzione per trasferirsi in Brasile e dedicarsi personalmente all’attenzione e alla cura dei più poveri e particolarmente degli ammalati di lebbra. Nel racconto della sua esperienza missionaria, Marcello Candia spiegò che era partito pensando che con il denaro che poteva elargire e con le competenze manageriali che poteva impegnare, avrebbe potuto dare un notevole aiuto alla vita dei poveri del mondo.
Poi, però, diceva: “Mi sono accorto che c’è qualcosa che vale di più: è il dono del tuo tempo, della tua attenzione alle persone, della tua amicizia”. Così, spiegava ancora “non dai del tuo”, ma “dai te stesso”, perché i poveri “desiderano soprattutto comprensione, fraternità, essere ascoltati…”.
Marcello Candia è stato uno dei tanti che, nella storia, ha vissuto come una conversione la vocazione dei cristiani alla carità. Egli comprese che la carità non è una semplice e facile beneficenza a favore di persone bisognose. Sull’esempio del Maestro e Signore nostro Gesù Cristo, egli volle vivere personalmente, insieme con i più poveri, la carità che spezza il pane e lo condivide con tutti i fratelli che siedono alla stessa mensa della vita.
Questa è la carità più grande e più vera: la carità del Signore Gesù. A noi, povere creature assillate dal bisogno di sopravvivenza, il Signore ha donato la terra e le sue risorse, ma soprattutto ha donato la sua presenza, la sua amicizia, è venuto a condividere con noi la grazia grande di essere, tutti insieme, figli di Dio e ci ha donato di vivere con Lui quella carità che è vicinanza, è condivisione del bene, è il portare gli uni i pesi degli altri, è sostenere la speranza nel cuore di ogni persona che si incontra.
In questa prospettiva, la Caritas si presenta come una porzione di credenti che, con tutta la Chiesa, accolgono la vocazione a vivere in maniera concreta e consapevole la fraternità che ci ha insegnato il nostro Maestro e Signore Gesù Cristo.
Di Mons. Angelo Spinillo