all’essere umano
Opera San Leonardo
Ad Aversa l’impresa sociale della Caritas gestita da senzatetto
San Leonardo è il santo protettore di coloro che sono ingiustamente imprigionati o incarcerati. Affonda le radici in questo racconto agiografico il progetto realizzato dalla Caritas di Aversa. L’ente diocesano ha infatti scelto di “liberare” dalla schiavitù dell’emarginazione sociale numerose persone senza fissa dimora e di farlo attraverso il migliore tra gli strumenti capaci di consegnare senso e dignità all’essere umano: il lavoro.
Si tratta di una fattoria sociale che sta prendendo forma nel cuore dell’antica città di Aversa. In via Roma, tra il Parco Pozzi e il Carcere intitolato a Filippo Saporito, sorge un polmone verde. Mezzo ettaro di terra finora lasciato all’incuria del tempo che la Caritas ha scelto di curare e valorizzare.


Un sogno condiviso durante il lockdown
Nella fase più acuta dell’emergenza sanitaria, quando siamo stati tutti costretti a richiuderci in casa, gli operatori e i volontari della Caritas si sono confrontati con un importante dilemma: come potranno affrontare l’emergenza le persone più deboli, in particolare coloro che non hanno nemmeno una piccola abitazione nella quale rifugiarsi? Così, a pochi giorni dall’inizio del lockdown, donne e uomini con le divise della Caritas diocesana hanno scelto di spalancare le porte della “Casa dei Figli” per accogliere quelle persone che, altrimenti, sarebbero state costrette ad affrontare l’emergenza abitando la strada.
Una scelta condivisa che ha costretto alcuni operatori e volontari a vivere il tempo di restrizioni stabilendosi, insieme agli ospiti accolti, nella casa di accoglienza. “Era questo l’unico modo per poter garantire un servizio stabile senza costringere i volontari a violare le norme dei Dpcm di marzo 2020“, ci racconta il direttore della struttura, don Carmine Schiavone. Da questa convivenza “forzata” sono nati interessanti cammini di riabilitazione per molte persone senza fissa dimora, alcuni dei quali incatenati da particolari dipendenze o da cattivi stili di vita. Al termine del lockdown, continua ancora don Carmine, “non ce la siamo sentita di rimettere in strada le persone che avevamo accolto. Era necessario immaginare percorsi capaci di offrire loro una nuova possibilità. Bisognava letteralmente costruire un nuovo sentiero di speranza”.


Nasce l’opera San Leonardo
In questo modo e con questi sentimenti, comincia a fiorire l’idea di una piccola impresa sociale. A benedire l’iniziativa, giunge il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana. Così, l’idea, le risorse e l’area verde individuata nel centro della città hanno dato una forma concreta a quello che sembrava essere solo un sogno audace e irrealizzabile.
In questo modo, Nordin, Aldo, Mouhamed e tante altre persone, ormai, “ex-senza fissa dimora“, hanno imbracciato gli strumenti da lavoro per dedicare la loro energia e le loro competenze alla terra. Si inizia con le attività di pulizia dell’area, si rigira il terreno per la semina e si adeguano gli spazi e le strutture per accogliere questo nuovo progetto. Dopo soli pochi mesi, la Caritas è riuscita a riconsegnare alla cittadinanza uno spazio aperto, una fattoria sociale a disposizione del territorio dove è possibile recuperare il contatto con la natura e condividere quelle storie di riscatto ed emancipazione che rendono preziosa questa opera.
Un incredibile gioco di metafore, allora, sostiene l’equilibrio di questa storia. Il nome scelto per l’opera, intuizione del vescovo di Aversa, mons. Angelo Spinillo, racconta il desiderio di restituire dignità ai più poveri tra i poveri e consegnare loro un ampio respiro di libertà. E poi c’è il lavoro della terra: la necessità di estirpare l’erba cattiva, come la definisce Nordin, di scavare e piantare semi di vita nuova, frutto di quella bellezza che solo alcune storie sanno consegnare.
Il principio, in fondo, è legato alla consapevolezza che, accanto ad un tetto fisico e a mura robuste capaci di accogliere, un uomo si sente davvero a casa quando ha un sogno da coltivare e un progetto di cui prendersi cura. Ad Aversa, in via Roma, tra palazzi, strade e cemento, c’è uno spazio verde che profuma di riscatto e dignità: Opera San Leonardo, opera seme della Caritas diocesana di Aversa.
“Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!
Per questo mi chiamo Francesco: come Francesco da Assisi, uomo di povertà, uomo di pace.
L'uomo che ama e custodisce il Creato;
e noi oggi abbiamo una relazione non tanto buona col Creato.”
Papa Francesco@CaritasAversa Tweet